Ritiro 4° Liceo: Casaleggio
Il 30 marzo noi di quarta ci siamo recati a Casaleggio per la seconda giornata di ritiro spirituale dell’anno. Per molti il nome di questo piccolo paese non significherà nulla, ma in verità noi abbiamo scoperto una realtà completamente nuova. Infatti, dispersa nelle campagne novaresi, vi è una sede della Comunità Cenacolo, un’associazione che si occupa di aiutare ragazzi, uomini e donne che hanno avuto un passato travagliato, quasi sempre scandito dall’uso di droghe per sfuggire alla vita.
Nonostante il prologo, ovvero il primo giorno di pioggia dopo mesi, la giornata si è rivelata qualcosa di enormemente profondo. È innegabile come magari molti di noi partissero prevenuti per un simile ritiro, provando già a immaginare come fossero le storie di questi ragazzi e il loro percorso di recupero, ma una volta raggiunta la comunità penso che ognuno si sia ricreduto. Durante la nostra permanenza abbiamo ascoltato, e non solo udito, le loro testimonianze, le loro storie, i loro cuori. Siamo riusciti a farci inglobare nella loro realtà, nel loro viaggio di purificazione, nel loro dolore, nel loro oblio da cui stavano lentamente riemergendo.
Nonostante tutto questo fosse molto toccante, siamo rimasti particolarmente rapiti, meravigliati -persino scossi- dalla loro onestà personale e dalla loro umanità. Tutti, nessuno escluso, erano estremamente consapevoli di quello che avevano fatto e di quanto la droga potesse presentarsi di nuovo come una minaccia, di come avessero rovinato le loro esistenze e di quanto impegno mettessero nella loro rinascita. Ognuno di loro sussurrava tenerezza ai nostri cuori, cosa che ha cancellato ogni pregiudizio potessimo aver condotto in quel luogo all’inizio della giornata. Sono riusciti a trasmetterci la fratellanza, la gioia dopo il buio, persino l’enorme fede che hanno acquisito in comunità.
Sono abbastanza sicuro nel dire che, tra le loro testimonianze e i momenti di riflessione personale, ognuno di noi si sia portato a casa qualcosa che conserverà a lungo dentro di sé. Ci aspettavamo, dopo due anni di lockdown, un ritiro particolare in qualche luogo lontano, ma a volte le cose più semplici sono quelle che ti toccano di più. Basta sapere dove cercarle.