Lettera del Direttore di dicembre 2022 – “Buon Natale … specialmente se “non c’è posto”!”
Cari ragazzi, cari genitori, cari professori ed educatori,
ci stiamo preparando insieme a vivere uno dei due grandi fuochi dell’anno liturgico, il tempo del Natale! Insieme al tempo di Pasqua, la Chiesa ci offre le lenti per guardare davvero dentro la storia, quella del mondo e la nostra personale, senza essere miopi.
La solennità del Natale, infatti, mette sotto gli occhi di tutti il modo con cui Dio sceglie di farsi conoscere: un bambino destinato a non trovare posto, un “piccolo ingombrante”. Il Signore della Vita, che entra nella vita di una giovane coppia di Nazareth come ancora oggi può entrare in ogni famiglia, sposta per il Suo Natale queste esistenze dal nord al sud della Palestina, ma – anche in seguito – non sarà mai fermo in nessun luogo.
Gesù di Nazareth, come scrisse qualcuno, è “l’uomo che cammina”, sempre in movimento. Nè turista nè profugo o fuggiasco, forse un pellegrino, qualcuno lo crede un profeta, o forse tutto questo insieme … e invece è proprio Dio in persona! Cammina prima di tutto perché è l’annuncio per eccellenza, è una Parola che deve arrivare a tutti. Cammina perché Gesù non è una sistemazione, ma una traiettoria.
E’ sempre in movimento perché non vive di occupazione, ma di accoglienza.
E’ sempre in cammino perché, dove trova accoglienza, attira dietro sé e fa camminare altri.
E’ sempre in cammino perché la vita non germoglia nella comodità, ma neppure nella corsa.
Il Natale non è una festa statica come il Presepe farebbe supporre, ma è l’inizio di un cammino nuovo per tutti quelli che incontrano il Salvatore: Giuseppe e Maria, i magi e i pastori… nessuno resterà lì dopo quella notte.
Mi piace questa realtà di Dio che genera movimento, che dal granello di senape può far germogliare un albero enorme, che con poca farina può far lievitare un impasto, che da un’umile coppia di una borgata palestinese elegge il modello di famiglia, che dal buio di una grotta nella notte dei pastori può far scaturire la Luce del sole: chi lo ha incontrato, si riconosce!
I santi hanno questo tipo di contagio: dove camminano, illuminano!
Vi affido allora come riferimento natalizio una foto di don Bosco nel Presepe del Duomo di Torino lo scorso anno. Lui, che girava la città andando a trovare i ragazzi sul luogo di lavoro per illuminarne il senso, interceda per le nostre famiglie, le venga ancora oggi a visitare con una proposta di Vangelo su misura per tutti, specialmente per i giovani.
Noi crediamo che il regalo più bello che si possa fare ad un giovane sia fargli conoscere Gesù Cristo?
Che possiamo incontrarLo, tutti quanti, camminando insieme
Buone feste di cuore
Don Fabio Mamino SdB